STORIA della società U.S.D AUDACE LEGNAIA (Parte 1)
Ai primi del ‘900 il rione di Legnaia (detto il rione dei cavoli), uscendo da Porta San Frediano, seguiva le varie parrocchie e i piccoli agglomerati urbani, che si susseguivano Pignone, Monticelli, San Quirico e Ponte a Greve ed era considerata parte della campagna di Firenze e, quando nel 1932 fu distrutta la vecchia stazione di S.Maria Novella, i calcinacci furono portati in campagna, su un appezzamento di terreno di proprietà comunale, al termine di Via Bronzino.
Così come anche le macerie di una parte di Santa Croce finirono sullo stesso terreno.
Nel 1935 i giovani sportivi di Legnaia crearono una squadra di pallacanestro e la chiamarono Audace Legnaia; si crearono un campo per le loro partite proprio su quel terreno, sfruttando anche i calcinacci per fare un pavimento presentabile.
Ma venne la guerra e il Comune di Firenze concesse quel terreno agli abitanti del blocco di Via Antonio del Pollaiolo, strada che nel frattempo era stata costruita per adibirla ad orti di guerra. Ad ognuno il suo pezzetto per ricavarne due pomodori, un cesto d’insalata e due patate.
Dopo il passaggio del fronte il quel luogo gli alleati impiantarono una batteria antiaerea.
Finiti finalmente gli eventi bellici, i giovani di Legnaia e Monticelli crearono una squadra di calcio: l’Audace Legnaia. Le prime partite le giocarono sul Campo del Bartolozzi a Scandicci.
Ma la voglia di avere un campo proprio li spinse a chiedere al Comune l’uso di quel terreno pieno di sassi e di calcinacci per farne un campo di calcio.
Ottenuta l’autorizzazione noleggiarono una ruspa (20.000 lire nel 1945) e spianarono la superficie. Era piana ma c’erano ancora tanti sassi (ecco perché il nostro campo assorbe così bene l’acqua piovana. Quando nel 1946 fu disputato il primo campionato (seconda categoria) per spogliarsi si andò al Circolo che era in via del Pollaiolo dove ora c’è un albergo. Due belle conche piene d’acqua servivano alle due squadre per lavarsi.
Dobbiamo all’impegno e al sacrificio di due persone: Talli Morando e Berlincioni Renzo se la Società continuò a vivere e prosperare: Morando con la cura del campo e Renzo con la cura per la squadra.
Arrivò poi Vinanti Renato, una persona determinante per spirito organizzativo tale da far sì che l’Audace Legnaia continuasse a crescere nel migliore dei modi.
Intanto Talli aveva comprato a Barga dagli alleati una baracca di legno e da essa ne ricavò gli spogliatoi e – con non poche spese – anche le docce per lavarsi.
Tramite conoscenze fu stipulata la convenzione e la sponsorizzazione del Jolly Caffè e per diversi anni la Società fu denominata Jolly Caffè Audace.
Nel 1959 l’Audace ottenne finalmente il salto in prima categoria e con tanto entusiasmo e la sottoscrizione di molti sostenitori furono costruiti gli spogliatoi in muratura (quattro spogliatoi più quello dell’arbitro più la sede sociale e la sala bar).
L’amicizia col socio Tafanari portò ad avere uno sponsor più consistente: la “Reman”, una ditta che trattava mobili e televisioni.
Le migliori disponibilità permisero di ottenere dalla F.I.G.C. il passaggio in promozione e memorabili furono le battaglie con alterne fortune con la Rondinella, San Giovanni Valdarno, Montevarchi, Borgo San Lorenzo, ecc.
Nel 1961 quando il Club Sportivo, cessò di organizzare il Torneo Città di Firenze, fu l’Audace Legnaia a subentrare nell’allestimento della manifestazione per ben nove anni con la soddisfazione di avere sempre un pubblico numerosissimo alle accese partite del Torneo. Inoltre nel 1962, Presidente Brogelli, fu organizzato il Trofeo Artistico. Squadre di artisti dilettanti: cantanti, ballerini, poeti e dicitori che si cimentavano abbinati con le 16 squadre che disputavano il trofeo calcistico. Avevamo il famoso Corrado (Mantoni) a presentare ed ogni sera l’ospite d’onore: Tino Scotti, l’Orchestra Pineschi, Carlo Dapporto, il Maestro Cesarini e tanti altri affermatissimi artisti.
Con l’avvento di Codacci alla Presidenza la Società si affermò ancor più nel mondo dilettantistico fiorentino. Furono acquistati le tribune e l’impianto di illuminazione.
La prima squadra continuava a sbalzi il suo cammino fra promozione e prima categoria della Federazione Italiana Giuoco Calcio, con Casi ex giocatore di serie C allenatore che, nel 1966, assunse anche la Presidenza, e con la soddisfazione più bella di avere 10 squadre nel settore giovanile.
L’estate sul nostro campo veniva disputato il Memorial Rodolfo Boschi organizzato dal Circolo San Frediano con grande affluenza di pubblico.
Dal 1972 Giulio Bacci, che già dal 1962 era entrato a far parte del Consiglio Direttivo dell’Audace Legnaia, divenne Presidente. Da quella data le cose sono continuate in modo soddisfacente: due vittorie in Coppa Toscana, due Campionati Juniores Vinti, una retrocessione e l’immediata successiva promozione.
Il crollo dei pali dell’impianto di illuminazione, avvenuto nel 1999, causò un danno non indifferente alla Società. Il maggiore fu subito dal settore giovanile che a causa della mancanza di luce artificiale (e di conseguenza degli spazi di allenamento), fu costretto a cessare quasi del tutto la propria attività.
Una grande soddisfazione nell’anno 2001 quando il Comune di Firenze consegnò alla Società i nuovi spogliatoi ed una sede veramente accogliente. Adesso la società è composta da tre squadre: prima categoria, juniores ed allievi.
Un triste ricordo va alla perdita avvenuta in un incidente stradale del nostro giovane atleta Gionata Izzo (classe 1987) che aveva militato nella squadra Juniores da due anni.
Purtroppo il novembre scorso una disgrazia imprevista: il Presidente Bacci ci ha lasciato. La Società, i giocatori e tutti gli sportivi fiorentini che conoscevano e stimavano Giulio, si sono stretti intorno alla famiglia e alla Società in modo veramente commovente.
Solo tre giorni dopo la sua morte (18 novembre 2006) avrebbe dovuto essere firmata la convenzione con il Comune di Firenze per l’assegnazione dell’impianto alla nostra Società; la firma fu rimandata, e nel frattempo Mauro Zingoni che ne aveva assunta la Presidenza, essendo ormai da oltre 20 anni nella dirigenza con l’incarico di responsabile del settore della medicina sportiva, sottoscrisse l’importantissimo impegno il 4 Dicembre 2006.
Adesso l’Audace Legnaia, i tanti accresciuti Soci ed i suoi amici auspicano che i programmi previsti dal Consiglio Direttivo, rinnovato per buona parte con l’ingresso di forze nuove, continuino in modo efficace l’attività e sviluppino il vivaio giovanile, fino a riportarlo ai livelli delle più grandi società del settore.
…si ringrazia Ugo Vignoli per aver recuperato questo testo dai suoi archivi
STORIA della Società U.S.D AUDACE LEGNAIA “Gli anni recenti” (Parte 2)
“LA SQUADRA NATA DAI GIOVANI DEL RIONE” Fonte: Calcio Più 25-Maggio-2021
Varcando i cancelli del “G.Bacci”, la sensazione è quella di e—ntrare in un contesto accogliente se non addirittura familiare. Sarà la collocazione o il fatto di trovarsi circondato da numerose abitazioni, sta di fatto che il campo sportivo di via Dosio è diventato col tempo un punto di ritrovo importante e ha chiamato a raccolta tanti giovani della zona interessati a fare sport. Ovviamente grande merito va al “padrone di casa”, qache in questo caso risponde al nome di Audace Legnaia, l’associazione sportiva dell’omonimo rione che tutt’ora ha in quel rettangolo verde situato a metà fra il centro di Firenze e il comune di Scandicci il proprio quartier generale. “Famiglia’ e “senso di appartenenza” rappresentano due parole chiave per chi ha vissuto e vive oggi la realtà dell’Audace Legnaia, ma per capire quanta strada ha fatto e quale dimensione ha assunto nel tempo la società gialloblù è opportuno fare un ampio salto all’indietro negli anni.
PARTÌ TUTTO DAI RAGAZZI DI LEGNAIA
Molti forse non sanno che il primo Audace Legnaia fu messo in piedi grazie ai giovani del rione. Era il 1935 e ad alcuni ragazzi venne in mente di creare quasi dal nulla una squadra di pallacanestro, ribattezzandola Audace Legnaia. Un primo gruppo insomma c’era, bisognava soltanto trovare un campo su cui poter cominciare a far balzare la palla a spicchi. La scelta ricadde su un appezzamento di terreno, di proprietà del Comune, su cui erano peraltro stati portati calcinacci della vecchia stazione di Santa Maria Novella distrutta nel ’32 e di una parte di Santa Croce.
Il destino volle che quegli stessi calcinacci fossero sfruttati per edificare la superficie, in tal caso il pavimento, su cui poter disputare le gare di pallacanestro. Tuttavia, con l’arrivo della guerra, il Comune di Firenze concesse quel terreno agli abitanti di via del Pollaiolo in modo tale che potessero ricavarme le risorse alimentari per sopravvivere al tragico evento bellico. Il passaggio della guerra segnò un momento spartiacque nella storia di tutti noi, compreso in quella dell’Audace Legnaia.
IL DOPOGUERRA PORTA IL PALLONE A LEGNAIA
I protagonisti furono sempre i giovani. Nell’immediato dopoguerra, alcuni ragazzi dei rioni di Legnaia e Monticelli decisero di emulare quanto fatto pochi anni prima dai loro coetanei. Stavolta, però, mettendo in piedi una squadra di calcio. Le prime partite dell’Audace Legnaia ‘versione calcio” furono disputate allo stadio Bartolozzi di Scandicci, questo perché la squadra non disponeva ancora di un proprio impianto in cui giocare. In questo caso, la svolta arrivò nel 1945, quando la voglia dei ragazzi del rione di avere un proprio campo da gioco incontrò il consenso del Comune, che concesse l’uso di quel terreno pieno di sassi in via del Pollaiolo. I lavori iniziarono subito e andarono avanti con ritmo incalzante, grazie anche al noleggio di una ruspa che consenti di spianare quella superficie ciottolosa. Nel giro di un anno, l’Audace Legnaia aveva già il suo impianto casalingo e nel ’46 disputò il suo primo campionato. Sorge spontanea una domanda: oltre ai già citati ragazzi del rione, quali sono stati i protagonisti dell’inizio della storia gialloblù? Due nomi su tutti sono quelli di Morando Talli e Renzo Berlincioni, due autentici “factotum” che consentirono al Legnaia di andare avanti nel proprio progetto. Talli si occupava prevalentemente delle questioni strutturali, con in prima fila la gestione del campo, mentre Morandi si occupava più da vicino della squadra.
A questi due personaggi storici se ne aggiunse un terzo poco dopo. Si tratta di Renato Vinanti, il cui spirito di iniziativa fu determinante per far prosperare la società nei suoi primi e durissimi anni di vita.
LA CRESCITA DEL CLUB FIORENTINO
Ad aiutare la società di Legnaia nel suo percorso di crescita arrivò anche il prezioso contributo del primissimo sponsor. Si trattava di Jolly Caffè, che per diversi anni rimarrà un marchio legato a quello della società gialloblù (tant’è che in quegli anni la squadra assunse la denominazione di Jolly Caffè Audace). La storia cominciò a farsi seria, anche perché l’ambizione tra gli sportivi di Legnaia stava crescendo giorno dopo giorno. Il giusto premio al duro lavoro svolto nel primo periodo di attività arrivò nella stagione 1958/59, al termine della quale la squadra raggiunse la sua prima storica promozione in Prima Categoria. Era un periodo d’oro per squadra e società, sia per i risultati sportivi che per quelli “extra-campo”. Infatti, oltre alla promozione in Prima Categoria, l’altra grande soddisfazione fu data dalla costruzione degli spogliatoi in muratura (fino a quel momento gli atleti si cambiavano in una baracca di legno comprata da Morando Talli qualche anno prima e riconvertita in spogliatoi). Dirigenti e soci continuarono a lavorare per far progredire ulteriormente la società: fu proprio grazie all’amicizia col socio Tafanari che arrivò un altro sponsor come “Reman”, ditta che si occupava di riparare mobili e televisori.
IL SALTO FRA I GRANDI
Con l’ausilio degli sponsor, crebbero le disponibilità della società e questo spinse l’Audace Legnaia a chiedere alla federazione di poter partecipare al campionato di Promozione. Il massimo organo calcistico nazionale approvò e il Legnaia si ritrovò a duellare contro società del blasone di Rondinella, Sangiovannese e Montevarchi. Ad inizio anni Sessanta il prestigioso torneo “Città di Firenze”, fino a quel momento organizzato dal Club Sportivo Firenze, viene ospitato presso l’impianto del club gialloblù e parallelamente, durante la presidenza di Brogelli, viene istituito il prestigioso “Trofeo Artistico”, competizione che prevedeva, accanto ai calciatori, la partecipazione di esponenti del mondo artistico. A Brogelli subentrò Codacci, sotto la cui presidenza il club compie un ulteriore step in avanti a livello strutturale. Lo stadio, infatti, viene dotato di tribune e impianto di illuminazione e questa fu una chiave di volta dei successi sportivi. La prima squadra si mantiene su standard elevati, alternandosi tra Promozione e Prima Categoria ma la crescita più evidente è a livello di settore giovanile. Sotto la presidenza Casi (con un passato da giocatore in Serie C), l’Audace Legnaia arriva a contare ben 10 gruppi nel proprio vivaio dimostrando di aver raggiunto uno status importante nel panorama calcistico fiorentino e toscano.
L’ERA DEL GRANDE PRESIDENTE BACCI
Già entrato in precedenza (precisamente nel ’62) all’interno del Consiglio Direttivo, nel 1972 Giulio Bacci diventa il nuovo presidente del Legnaia. Sotto la presidenza di Bacci, al quale oggi è intitolato l’impianto sportivo di via Dosio, l’Audace Legnaia compie il passo definitivo verso l’élite del calcio toscano. Due sono le vittorie in Coppa Toscana, esattamente come le affermazioni nel campionato Juniores. Prima squadra e settore giovanile vengono seguite con il medesimo impegno da società e tifosi e i risultati sopracitati ne sono una lampante dimostrazione. Certo, la lunga era di Giulio Bacci (protrattasi fino al 2006, anno dell’improvvisa e dolorosa scomparsa del mitico presidente gialloblù) oltre a tanti momenti di soddisfazione conobbe anche periodi più complicati. Tra i più difficili il 1999, quando il crollo dei pali dell’impianto di illuminazione causò ingenti danni al campo da gioco e non solo. Orfana di un terreno su cui poter ospitare le numerose squadre in organico, la società subí un ridimensionamento forzato che ricadde in primis sul settoregiovanile, costretto quasi del tutto a cessare l’attività. La famiglia gialloblù, forte di una storia che gli aveva già visti superare brillantemente i momenti difficili, reagì a questa batosta compattandosi ancora di più. La rinascita’ è datata 2001. Il Comune di Firenze consegnò alla società sede e spogliatoi nuovi e quello fu il punto di (n)partenza per un club che in quel momento poteva contare su tre gruppi: prima squadra, juniores e allievi. L’Audace Legnaia rifiorisce nella sua nuova primavera ma presto deve far fronte a due tragedie inaspettate. La prima colpi la formazione juniores e tutta la comunità gialloblu, che pianse la scomparsa a seguito di un incidente stradale del giovane calciatore Gionata Izzo. Nel 2006, poi, se ne va il punto di riferimento per eccellenza, il presidentissimo Giulio Bacci, che da 34 anni era al timone della società. Due notizie che fecero calare sul club un pesante velo di tristezza, ma che presto si trasformò in una motivazione in più per scrivere altre pagine importanti di storia gialloblù. Anche perché uno dei progetti su cui Bacci stava lavorando prima della sua scomparsa era quello che avrebbe riposizionato il Legnaia ad alti livelli dopo un momento difficile. Lo storico presidente gialloblu era infatti in procinto di sottoscrivere una convenzione con il Comune di Firenze per l’assegnazione dell’impianto sportivo. A portare a compimento l’ambizioso progetto di Bacci ci pensò il suo successore, Mauro Zingoni (già membro della dirigenza), che il 4 dicembre del 2006 suggello l’accordo, propedeutico alla realizzazione del primo campo in erba nella storia del Legnaia.
GLI ANNI RECENTI
I successori di Giulio Bacci, Mauro e Alessio Zingoni, portarono avanti questo progetto non senza incontrare difficoltà per gli ingenti costi da sostenere. Un ruolo decisivo, allora, lo ebbero il DG Massimiliano Piccioli e il responsabile dell’impianto Giacomo Grazzini, il cui lavoro fece sì che il Comune di Firenze concedesse la fidejussione bancaria per l’intero importo della spesa, consentendo al club ottenere il mutuo. La realizzazione del campo sintetico, fra i primi in tutta Firenze, permise alla società di fare un notevole passo in avanti nella gestione sportiva e organizzativa, portata brillantemente avanti dagli ultimi due presidenti, Mario Franciolini e, attualmente, da Silvano Baldassari.
Per entrare più nel dettaglio dell’album dei ricordi, ci siamo affidati al racconto di un gialloblù doc come Gianni Palchetti, che insieme al figlio Riccardo, si occupa dell’ufficio stampa della società di via Dosio. I primi passi di Gianni all’interno dell’ambiente gialloblù risalgono ormai a più di trent’anni fa: «sono entrato in società nella stagione sportiva 1989/90, dopo aver trascorso quattro stagioni come dirigente nella Settignanese. Perché ho sposato il progetto Legnaia? Mi convinse un amico, che all’epoca faceva parte della società. Cominciai a seguire la prima squadra nella stagione 1990/91, quando vincemmo il campionato di Seconda Categoria e la Coppa Toscana sotto la guida di mister Luca Vetrini». Oltre ai risultati, Palchetti ricorda con piacere anche l’impatto avuto con il resto dell’ambiente: «al Legnaia ho trovato un contesto sano e amichevole.
Squadra e società erano molto compatti, tant’è che erano frequenti le cene e le uscite di gruppo. Parlando di campo, invece, quella compattezza fu un vero e proprio punto di forza di quella squadra e molti avversari, quando venivano a giocare qui, facevano sempre tanta fatica portare a casa la posta in palio». All’arrivo in società, Gianni fu accolto dallo storico presidente Giulio Bacci, di cui l’attuale addetto stampa gialloblù traccia un bellissimo ricordo: «Giulio rispecchiava il presidente “padre padrone” nell’accezione positiva del termine. Era una persona che dedicava tutto sé stesso al Legnaia, che considerava una seconda famiglia al punto che trattava i giocatori come figli, alternando bastone e carota. Al tempo stesso era un conoscitore di calcio e in federazione i suoi interventi venivano sempre ascoltati con molta attenzione. Per questi motivi e per molto altro è ricordato da tutti con stima e affetto». Nella parte conclusiva degli anni Novanta ci fu il già ricordato episodio del crollo dell’impianto di illuminazione, un episodio che segnò un momento buio in un periodo di crescita societaria: «per il club fu un duro colpo – ricorda Palchetti-perché dalle 14-15 squadre che aveva, si ritrovò a non poter più disporre di un campo su cui farle allenare e giocare. Questo enorme danno portò a un taglio netto negli organici e la società rimase solo con tre gruppi, ovvero prima squadra, juniores e allievi. Grazie anche al Comune riuscimmo a rilanciarci nel 2001, riavvicinandosi pian piano ai numeri di prima, raggiunti poi con la costruzione del sintetico nel 2010: una svolta decisiva nella storia gialloblu».
La considerazione sul periodo successivo al crollo dell’impianto di illuminazione ci offrono lo spunto per fare insieme a Gianni Palchetti un piccolo inciso su un ambiente che in quel momento difficile seppe rialzare la china: «è stato un periodo complicatissimo ma che ha messo in luce quanto la gente che ha lavorato e lavora per il Legnaia tenga a questa società. Tutt’ora ci sono tanti ex tesserati, giocatori, allenatori o dirigenti, che sono comunque rimasti molto legati alla società e il merito credo sia da attribuire a chi ha reso l’Audace Legnaia qualcosa di più di una semplice associazione sportiva. Prendo ad esempio Massimo Bruni, che adesso è all’interno dell’Isolotto ma che per tanto tempo è stata una bandiera del Legnaia degli anni Novanta.
Nonostante sia passato tra le fila biancorosse, Massimo è uno rimasto profondamente legato alla nostra società». Tra i presidenti che si sono alternati al timone del club, Palchetti menziona anche il lavoro svolto da Mauro Zingoni, che seppe raccogliere un’eredità pesante come quella di Giulio Bacci: «Mauro era già in società come responsabile dell’area medica, anche perché era un mago nel rimettere in sesto i giocatori, tanto che pure Roberto Baggio si affidò a lui. C’era la fila al suo ambulatorio e questo perché era tra i più bravi nel suo campo. Come detto, fu lui a raccogliere l’eredità di Giulio Bacci, diventando presidente a fine 2006. Il suo ruolo fu importante nella gestione economica ed è in primis grazie a lui se la società è riuscita ad andare avanti. A Mauro poi subentrò il figlio Alessio, che pur con un carisma diverso provò a seguire le orme del padre». In quegli anni il Legnaia si alternò tra Seconda e Prima Categoria («l’habitat naturale del Legnaia» sostiene Palchetti), che servirono a preparare il terreno per il ritorno in Promozione: «recentemente abbiamo avuto l’opportunità di fare due campionati di Promozione, entrambi purtroppo conclusi con due retrocessioni al play-out in maniera piuttosto rocambolesca. Sono comunque state due esperienze importanti e che hanno a mio avviso cimentato lo status del Legnala come società che può stare stabilmente in Prima Categoria». Nel 2010, dopo un periodo di distacco dalla società, Palchetti è rientrato in pianta stabile assistendo in prima persona al raggiungimento di un traguardo storico: era stato appena rifatto il campo e la società aveva messo in piedi una squadra di ottimo livello. Quel gruppo, con Andrea Magherini al comando, ottenne la storica vittoria della Coppa Toscana di Prima Categoría, la prima nella nostra storia. Fu un’avventura memorabile, che ci vide vincere nonostante non avessimo i favori dei pronostici e ci fossero squadre più forti, vedi Pienza che abbiamo sconfitto in semifinale o Capannoli. Quella squadra mostró uno spirito incredibile e quello credo sia stato il segreto di quella vittoria». Sulla dimensione attuale del Legnaia, tra prima squadra e giovanili, il bilancio di Palchetti è ben preciso: «per quanto riguarda il percorso di prima squadra e juniores in questi anni, il bilancio non può che essere positivo.
Forse l’unica pecca è quella di non aver tenuto standard troppo elevati con le altre compagini del settore giovanile, complice anche la folta concorrenza delle squadre vicine.
Detto questo, ci siamo tolti grandissime soddisfazioni, ultima la conquista dell’élite con la Juniores di mister Alessandro Rivi, un tecnico e una persona che stimo molto e che ha svolto con noi un lavoro encomiabile, così come quello del presidente Baldassari, che sta guidando al meglio questa società». In vista del futuro c’è già una prima novità, ufficializzata a fine marzo sui canali social della società: «nella prossima stagione la direzione sportiva del settore giovanile sarà affidata ad Andrea Fancelli.
Già navigato in questo ruolo, vista la sua esperienza con prima squadra e juniores, siamo sicuri che Andrea riuscirà a far bene anche nel vivaio, continuando nella sua tradizione di diesse vincente»>. Chiusura su un altro episodio affascinante nella pluriennale storia del Legnaia. Nella stagione sportiva 2011/12, infatti, la società gialloblù disputò una prestigiosa amichevole contro la Fiorentina di Delio Rossi, che all’epoca aveva in rosa talenti del calibro di Stevan Jovetic e Adem Ljajic, oltre ai vari Behrami, Montolivo e Vargas. Il racconto di quella indimenticabile giornata nelle parole di Gianni Palchetti: «è stato il 5 gennaio del 2012. Fu un’amichevole che la Fiorentina venne a giocare perché la domenica successiva avrebbe affrontato sul sintetico il Novara, unica squadra di Serie A a disporre di quel manto. Fu un’occasione che chiamò a raccolta un pubblico mai visto al “Bacci” ed è stata senz’altro una giornata indimenticabile per la storia del nostro club. Successivamente ci fu anche una contestazione dei tifosi viola in quanto la Fiorentina di Delio Rossi non stava attraversando un bel periodo. lo ero in campo a fare le foto e tutt’ora conservo il ricordo di una giornata indimenticabile, che giocatori, staff e pubblico di Legnaia ha vissuto con enorme trasporto e piacere anche perché in pochi, nel panorama dilettantistico fiorentino, possono vantare di aver ospitato la Fiorentina nel proprio stadio. (F.P.)
La Storia più recente auspichiamo di raccontarla successivamente, ma tante sono state le soddisfazioni e immutato l’impegno…
Fonte: Calcio Più 25-Maggio-2021
Forza Audace Legnaia…